DIRITTI NEGATI

progetto cerco l'uomo

Piccolo diario sul Treno della memoria

treno della memoria

19.01.2018

Oggi partenza alle 12.30 dopo una riunione plenaria con 500 partecipanti.

Magistrale il warming up del prof. Attilio Pisanò, docente di Diritto dell'Università del Salento.

Arriveremo domani a Praga, verso mezzogiorno.

frontiera repubblica ceca

20.01.2018

Abbiamo passato la frontiera della Repubblica Ceca.

Ci stiamo avvicinando. Fa freddissimo.

21.01.2018

Siamo arrivati al campo di concentramento di Theresienstadt (Terezin) di primo mattino. Anche qui la stessa scritta posta all'ingresso di Auschwitz. Il silenzio è rotto solo dal crepitio dei nostri passi sul piccolo strato di neve.

Ci muoviamo ordinatamente osservando l'interno dell'ufficio smistamento, i luoghi dove gli uomini si facevano la barba, le docce. Le domande sono tante e temiamo molto le risposte.

monumento bambini morti

Tra cunicoli, ricostruzioni degli ambienti e macchinari non rimane spazio che per una cosa: la commemorazione per ricordare in silenzio tutti bambini morti, dopo aver visto i loro disegni al museo.

22.01.2018

Oggi visita teatralizzata di Cracovia.

Cracovia è il primo sito UNESCO ad essere considerato tale in Europa ed è anche il primo centro abitato considerato patrimonio dell'umanità al mondo (1978).

23.01.2018

Inizio della visita alla fabbrica di Shindler introdotto dal preparatissimo ricercatore Diego Audero Bottero, esperto in pangermanesimo.

Pensare che in questo campo, servito da transito e smistamento nel 1944 i tedeschi uccisero 430000 ungheresi in 3 mesi ci lascia nuovamente senza parole.

auschwitz

24.01.2018

Le sere passano velocemente e la mattina ci alziamo molto presto.

E' arrivato il giorno della visita al campo di concentramento e sterminio tedesco nazista di Auschwitz Birkenau (1940-1945).

Abbiamo visto tante volte quella scritta in tv e sui giornali e vederla dal vivo ci ha profondamente colpiti.

auschwitz 2

Nel 1947 il parlamento polacco deliberò la creazione di un memoriale-museo di Auschwitz.

Nel 1979 il sito venne dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Osserviamo le scarpe, le valigie e gli utensili dei prigionieri accatastati, ascoltiamo e ci scambiamo sguardi increduli.

Al nostro ritorno non saremo più gli stessi e già iniziamo a pensare a cosa scrivere nel nostro piccolo reportage che pubblicheremo su questo sito.

treno della memoria 2

25.01.2018

Momenti di riposo ma anche di confronto.

26.01.2018

Partenza!

Si ritorna a casa ma decisamente cambiati.

Foto: Miriana Massaro V A, Liceo Economico Sociale


Treno della memoria: il male visto da vicino

Nell’ultima settimana di gennaio, abbiamo iniziato il nostro viaggio con “Il treno della memoria”. Estremamente in ansia e con gli zaini in spalla, ci siamo recati al punti di ritrovo, dove abbiamo riconosciuto il nostro gruppo e gli educatori che ci avrebbero poi accompagnati per tutto il tempo. 

Nonostante le ore di viaggio siano state estenuanti, pensiamo che siano state importantissime per iniziare a creare la coesione e l’unità che ha caratterizzato il nostro gruppo. Sebbene non ci conoscessimo, è stato semplicissimo scambiarsi sorrisi, battute ed emozioni che già ci stavano invadendo. 

Abbiamo fatto tappa a Praga. Lì siamo stati travolti dalla bellezza,  dal freddo pungente e dalle pietanze tipiche della città, anche se quello che ci hanno mostrato il giorno dopo ci ha fatto toccare con mano le idee che ci eravamo fatti circa quello che accadeva durante gli anni della guerra. La visione del campo di Terezin e della cittadina di Lidice ha  iniziato a solcare un segno indelebile nei nostri cuori. Abbiamo potuto vedere le reali condizioni che dovevano sopportare gli oppositori politici (e soprattutto gli ebrei) e la pazzia di generali tedeschi che per un’ipotetica soffiata ha spazzato via un’intera cittadina e quindi ucciso bambini poiché considerati inutili (di costoro resta un memoriale bellissimo e toccante che si erge su un bosco infinito, colorato dalla neve). 

Era così incredibile che non ci sembrava vero, nonostante avessimo tutto davanti agli occhi! 

Dopo la breve permanenza a Praga, ci siamo rimessi in pullman e ci siamo recati a Cracovia dove, stanchi ma curiosi, abbiamo visitato la città in modo particolare: gli attori di Improvvisart, estremamente emozionanti, ci hanno sorpreso con le loro performance che ci hanno trasportato direttamente nella mente delle persone che vivevano durante gli anni della seconda guerra mondiale. 

Il tempo passava  velocemente e le sveglie continuavano a suonare prestissimo.

Il mattino seguente abbiamo assistito alla lezione del preparatissimo esperto Diego Audero Bottero che ci ha permesso di visitare la fabbrica di Schindler, la cui storia è stata di insegnamento per tanti. 

Il giorno più importante e riassuntivo del nostro viaggio però è stato quello in cui abbiamo visitato i campi di Auschwitz 1 e Birkenau. Dotati di cuffie, abbiamo ripercorso gli stessi passi di milioni di ebrei e, nonostante fossimo più che coperti, il freddo pungente ci trafiggeva il corpo ed il cuore. Superata la famosa scritta “il lavoro rende liberi” ogni passo pesava più del precedente, ci sembrava di essere così piccoli e inermi davanti a tutto quell’orrore che anche un semplice edificio ci trasmetteva. Vedere le davvero enormi teche di vetro che contenevano tonnellate di capelli, vasellame, occhiali, protesi per disabili ed i disegni dei bambini riprodotti sul muro, è stato l’apice di un climax ascendente. Ci siamo resi conto che tutto quello che leggiamo sui libri è accaduto veramente e non deve ripetersi. 

Abbiamo visto le camere a gas, i forni crematori, mentre la guida ci raccontava storie di bambini, donne, uomini e anziani, e non potevamo e riuscivamo ad essere indifferenti. 

Abbiamo visto i resti di tutto quello che i tedeschi, ormai prossimi alla sconfitta, volevano portarci via per uscirne “puliti”. 

Abbiamo visto e sentito come i tedeschi ed i civili fossero convinti delle loro crudeli azioni e di tutto quello che fisicamente ed emotivamente distruggeva l’identità di persone ridotte a numeri. E ci siamo convinti, sempre più che non è possibile che un essere umano debba ricevere tali trattamenti, ridotto a pelle ed ossa. 

Abbiamo avuto la possibilità di poter ricordare le vittime, di dedicare loro i nostri pensieri e forti emozioni, condividendoli con tutti i ragazzi che hanno partecipato al viaggio grazie alle assemblee di gruppo e plenarie. 

E come affermava Hannah Arendt ne “La banalità del male”: “certamente il fascismo è stato già sconfitto una volta,  ma siamo ben lungi dall’aver sradicato definitivamente questo male supremo del nostro tempo: le sue radici sono infatti profonde e si chiamano antisemitismo, imperialismo, razzismo”. 

Grazie compagni ed educatori per questa esperienza. 

 

Luciana Ragone, V A Liceo Economico Sociale "Ilaria Alpi"


Treno della memoria: il dibattito e le riflessioni

diritti negati

Il 19 aprile 2018 si è tenuto un altro significativo evento presso l’IISS ‘’Alpi-Montale’’, nell’ambito del progetto UNESCO ‘’Looking for Man - Cerco l’uomo’’; un appuntamento con ciò che non va dimenticato: la shoah. Gli alunni che hanno vissuto l’esperienza del Treno della memoria hanno aperto l’incontro mostrando un filmato sul viaggio curato dall’Associazione “Terra del Fuoco”, con focus specifico sui campi di concentramento situati in Polonia. Il filmato mostrava i luoghi e le prove agghiaccianti della “Shoah”, termine che deriva dalla lingua ebraica e significa “catastrofe e distruzione”, con particolare riferimento al genocidio degli ebrei attuato da parte dalla Germania Nazista nel corso del XX secolo. Dalla proiezione si evinceva il dolore e la sofferenza vissuta dagli ebrei in quegli anni per colpa di menti folli secondo le quali la  “razza ariana” era superiore e quindi poteva sottomettere e infine “giustiziare” la “razza ebraica”. Grande empatia ha suscitato la visione sia in coloro che hanno vissuto in prima persona l’esperienza, sia in coloro che oggi, attraverso il video, si sono immedesimati nel dramma accaduto. 

Tra i lavori realizzati dalle classi presenti, quelli che hanno colpito maggiormente sono stati la proiezione ed esposizione di opere artistiche raffiguranti eventi collegati al genocidio e la visione di un filmato che incitava alla sensibilità verso persone diversabili che nel corso di questi eventi drammatici venivano deportati e uccisi. Questi interventi hanno stimolato nei presenti alcune domande che riguardavano proprio la negazione dei diritti, poiché non ci si spiegava come, nonostante l’uomo avesse combattuto precedentemente per i cosiddetti “diritti inviolabili”, poco dopo perpetrasse proprio quei soprusi che li violavano in pieno. 

Molto ha colpito anche il racconto di una mostra particolare sull’ “arte degenerata” durante il periodo nazista. Infine sono stati presentati alcuni lavori precedentemente elaborati per il concorso “I giovani ricordano la shoah”. 

L’evento, svoltosi con l’ospite avv. Christel Antonazzo, si è concluso riflettendo sulla necessità della consapevolezza nei giovani delle terribili vicende avvenute nel passato, nella speranza di tutti i presenti che tali eventi disastrosi non si verifichino nuovamente. 

 

Giusy Ciavarella, Alessandra Ippolito IV A, Liceo Economico Sociale "Ilaria Alpi"


arte degenerata